Antonino Cannavacciuolo ha fatto una rivelazione inaspettata sul suo passato lavorativo, molti stenterebbero a credergli, ma lui lo ha ammesso senza vergogna.
Oggi Antonino Cannavacciuolo è uno degli chef più apprezzati, in grado di conquistare tre stelle Michelin e noto anche per la sua esperienza in Tv, come giudice a “Masterchef” e all’interno di “Cucine da incubo”, dove aiuta i ristoratori in difficoltà che sono a un passo dalla chiuisura. Nelle trasmissioni in cui è presente non esita a mettersi in discussione e a mostrare in prima persona come si costruisca un piatto, puntando certamente sulla bellezza, ma anche sulla semplicità, caratteristica che non è sempre così facile ritrovare in chi è al suo livello.
Il successo non lo ha comunque cambiato, come ha notato chi lo conosce bene e come, almeno parzialmente, si nota anche osservandolo sul piccolo schermo. È proprio per questo che ora non ha avuto timore di uscire allo scoperto e raccontare un dettaglio relativo al suo passato, che alla luce di quanto accaduto successivamente sarebbe difficile da credere. Questo non può che permettere di vederlo sotto un’altra luce, a conferma di come i sacrifici siano necessari per ottenere buoni risultati.
Si tende spesso a pensare che chi ha avuto successo nel lavoro possa essere un privilegiato, magari con più fortuna rispetto ad altri, così da ottenere risultati importanti. Questo però non è solo riduttivo, ma a volte non corrisponde alla verità, c’è chi infatti ha faticato non poco per arrivare dove è arrivato, per questo non può che essere orgoglioso di se stesso.
È il caso di Antonino Cannavacciuolo, uno degli chef più apprezzati e attento ai dettagli (anche nella preparazione dei piatti, come si vede in Tv), che ha scelto di raccontare parte del suo passato, sottolineando come quello che ha vissuto non sia stato semplice. Lui sognava certamente di fare questo lavoro, ma le certezze erano davvero poche: “In alcuni momenti mio padre non credeva in me perché, anche lui cuoco, non voleva che facessi questa vita. Io gli ho detto “O mi fai fare questo o nella vita non faccio niente’ – ha detto nel video podcast ‘Million’ a Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti, fondatore dell’Antico Vinaio -. Per un po’ di tempo mi ha tolto la parola. Poi, mi ha preso da parte e mi ha detto una cosa: “Se fai questo mestiere fallo bene”.
Tutto è iniziato quando era solo un ragazzino, a 13 anni, momento in cui lui ha conosciuto quanto sia necessario sacrificarsi se si lavora in cucina: “Studiavo e lavoravo il sabato e la domenica. Mio padre ha avuto la bravura di non farmi cucinare da subito, ma di mettermi i coltelli in mano, di farmi disossare, sfilettare, pulire i prosciutti, le spalle intere, spiegarmi proprio la base del lavoro, mi ha creato la manualità che è quella che ti fa lavorare veramente bene e con perfezione”.
Prima di avere un suo ristorante (Villa Crespi, sul lago d’Orta), Antonino Cannavacciuolo si è formato in alcuni alberghi a Sorrento, per poi entrare a far parte delle cucine stellate, in Piemonte e in Francia. Pur essendosi messo in proprio le difficoltà non sono mancate, anche riuscire a far quadrare i conti non era semplice, lui non ha paura di sottolinearlo.
“Non mi vergogno a dirlo: ho lavato i piatti fino a 12 anni fa, vedevo in difficoltà il lavapiatti, io non me ne potevo permettere due e andavo a lavare i piatti. Ho fatto dei periodi tosti, ho aperto nel ’99 e il primo giorno di riposo l’ho fatto nel 2004. Villa Crespi era sempre aperto, 7 su 7. E chiudevamo 15 giorni a gennaio”.
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