Presto le telefonate tradizionali, per come le conosciamo, potrebbero essere rivoluzionate e i problemi di linea essere solo un ricordo.
Non sono pochi gli italiani che hanno problemi di linea o di connessione. Un rapporto Censis del 2021 faceva emergere un dato preoccupante: 13,2 milioni di italiani con problemi di connessione, senza contare i 4,3 milioni sconnessi dalla rete pur avendo dei dispositivi elettronici. E anche dove la connessione è presente i problemi non mancano.
In tutto tre anni fa erano 22,7 milioni nel nostro paese a lamentare qualche disagio in casa, ovvero problemi a prendere la linea. Del resto queste difficoltà non stupiscono se consideriamo che circa il 40% del territorio italiano è occupato da colline e un terzo da montagne, prime fra tutte quelle delle due grandi catene montuose che da Nord a Sud attraversano il nostro Paese: le Alpi e gli Appennini.
L’innovazione tecnologica però non si arresta e promette di risolvere – o almeno di migliorare sensibilmente – il problema delle zone di scarsa ricezione. Potremo finalmente dire addio alle difficoltà a prendere la linea e alla connessione a singhiozzo? Presto le classiche telefonate potrebbero essere soltanto un ricordo.
Come in tanti altri campi, anche in quello delle comunicazioni Elon Musk promette di rivoluzionare le cose. È recente la notizia dell’approvazione ottenuta da Space X per fornire ai telefoni cellulari segnali telefonici direttamente dallo spazio. Grazie ai satelliti messi in orbita dalla compagnia del vulcanico magnate sarà possibile insomma telefonare.
Ad aprile SpaceX ha pubblicato – su X naturalmente – un filmato della prima videochiamata tra due smartphone, uno dei quali connesso alla rete dei satelliti Starlink in orbita intorno alla Terra. La tecnologia che permette la copertura cellulare satellitare ai telefoni si chiama Direct to Cell e non ha bisogno di telefonini modificati.
Nel 2022 T-Mobile e SpaceX hanno annunciato il lancio di un programma congiunto Direct to Call. In precedenza SpaceX aveva ottenuto un’approvazione temporanea per coprire con la rete satellitare le zone colpite a inizio anno dagli uragani Helene e Milton. In un solo giorno la nuova tecnologia ha fornito funzionalità di messaggistica testuale a oltre 27 mila telefoni nelle aree direttamente toccate da questi due intensi fenomeni atmosferici.
A fine novembre la Federal Communications Commission (FCC) ha esteso l’approvazione all’utilizzo di Direct to Call anche alle aree degli Stati Uniti non coperte dai segnali cellulari dalle potenti reti reti wireless LTE e 5G. Parliamo di mezzo milione di miglia quadrate di territorio, oltre a vaste distese dell’oceano.
Finora SpaceX ha lanciato in orbita oltre 300 satelliti in grado di supportare la tecnologia Direct to Call. Stando a quanto trapelato, la FCC ha autorizzato l’azienda a lanciare fino a 7.500 satelliti. SpaceX sta lavorando anche con provider di altri Paesi, tra i quali Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Svizzera, Cile e Perù.
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