Quali sono le prospettive per il 2025 dei mutui con tasso variabile. Vediamo l’andamento previsto per i prossimi mesi.
Le oscillazioni del mercato dei mutui in Italia hanno certamente origine nelle decisioni prese dalla Banca Centrale Europea (BCE) con scelte che determinano le politiche monetarie dei paesi UE. Nel nostro Paese, l’ultimo biennio ha segnato una crescente difficoltà delle famiglie e delle aziende ad avvicinarsi a prestiti e mutui, proprio gli alti costi di questi prodotti finanziari.
L’inflazione è stata elevata per molti mesi e la BCE ha deciso di contrastare i rialzi dei prezzi con una rigida politica monetaristica fatta di aumenti dei tassi di interesse, che determina una complessiva crescita del costo del denaro. A questo va aggiunto un periodo di difficoltà economica dovuto alla crisi energetica e alle tensioni internazionali. Ma con il rallentamento dell’inflazione le cose hanno cominciato a cambiare lentamente.
Mutui a tasso variabile, un ritorno di fiamma?
Nel corso del 2024 la Banca Centrale Europea ha invertito la marcia con una serie di tagli ai tassi di interesse applicati alle banche. Quindi se nel corso del biennio precedente i tassi dei mutui variabili sono inesorabilmente cresciuti, seguendo l’andamento verso l’alto degli indici di riferimento europei, ora le cosa stanno cambiando. Gli ultimi 24 mesi sono stati in effetti difficili per le famiglie alle prese con tassi variabili dei mutui.
Con l’aumento degli interessi le rate mensili dei mutui sono schizzate verso l’alto, mettendo in crisi l’intero sistema di finanziamento. Ma nel 2024, come detto, c’è stata una prima timida inversione di tendenza, seguita da altri tagli agli interessi, l’ultimo dei quelli proprio verso la fine dell’anno. Questa inversione di rotta ha aperto le porte alle possibilità di rinegoziare il debito e in generale a pagare meno le rate mensili dei mutui con tassi variabili.
Attualmente i mutui a tasso fisso rappresentano la scelta preferita da chi richiede un finanziamento o un prestito, proprio per la stabilità e prevedibilità dei costi. Il tasso fisso garantisce che la rata del mutuo resti stabile per tutta la durata del finanziamento, prescindendo dall’instabilità del mercato finanziario. Il TAN medio per un mutuo a tasso fisso è del 2,9%, più conveniente rispetto al 4,06% di TAN medio dei mutui a tasso variabile.
Ma se la tendenza in atto si confermerà, la scelta dei tassi variabili potrebbe tornare a essere competitiva, soprattutto per chi deve estinguere il debito nel breve periodo e per chi è in grado di affrontare un certo livello di rischio. Le previsioni sono comunque per un calo delle rate mensili per mutui con tassi variabili e i tassi variabili potrebbero essere una scelta vantaggiosa per alcuni risparmiatori e investitori.