Anche se in pochi lo sanno, c’è la possibilità che l’eredità di uno zio senza figli vada allo Stato e non alla famiglia: ecco quando questo accade e che cosa sapere.
In tema di eredità c’è sempre una grande attenzione, dal momento che si tratta di un argomento estremamente delicato ed allo stesso tempo anche complesso da affrontare. Gli aspetti da tenere in considerazione da questo punto di vista, infatti, sono tanti e diversi tra di loro. A partire dal dolore per la dipartita di una persona cara fino ad arrivare alla spartizione del suo patrimonio tra gli eredi. Tenendo conto del testamento ma anche delle quote che dallo Stato vengono riconosciute agli eredi. Senza ovviamente dimenticare la cosiddetta quota di legittima che non può essere modificata dal testatore.
Proprio in ragione di quanto detto fino a questo momento lo Stato italiano ha dovuto creare delle apposite norme che andavano a prendere in considerazione ogni soluzione possibile ed immaginabile. Proprio per questo motivo c’è una ipotesi che in pochi conoscono ma che non va sottovalutata. Esiste, infatti, la possibilità che l’eredità di uno zio che si trovi senza figli possa andare allo Stato e non alla famiglia. Andiamo a vedere quando questo può accadere.
Eredità, quando questa viene donata allo Stato
La prima cosa da dire è che questo avviene solo a determinate condizioni, la principale delle quali è quella in cui non ci sia un testamento redatto e dettagliato. Se ci sono coniugi e figli, ovviamente ci sono le cosiddette quote di legittima da tenere in considerazione. Ma cosa accade nel caso di uno zio non sposato e senza figli? Ebbene, in questo caso, in una situazione ben specifica, l’eredità viene donata direttamente allo Stato e non a familiari.
Il caso qui preso in esame si viene a creare nel momento in cui non c’è un testamento, come detto, ed in più non ci sono familiari entro e non oltre il sesto grado di parentela. Si tratta di una situazione in cui, per legge, di fatto non ci sono eredi che hanno diritto a queste quote e, di conseguenza, l’intera cifra posseduta dalla persona in questione viene consegnata allo Stato. Si tratta di una eventualità che fa discutere, ma che d’altronde è inevitabile visto che quei soldi non potrebbero di certo restare nell’etere.
D’altronde è da sottolineare come entro il sesto grado di parentela troviamo moltissimi profili, compresi i cugini di primo grado (parenti di quarto grado) ed i prozii o pronipoti. Insomma, c’è margine per trovare degni eredi.