Per le donne in pensione, in vista del 2025, arriva una conferma significativa da parte di INPS: si tratta di una agevolazione molto importante.
Il tema della pensione è sempre delicato e divisivo da affrontare in Italia. Come è noto, infatti, siamo al cospetto di un periodo dal punto di vista economico molto delicato. Da una parte, infatti, ci sono degli aumenti relativi ai prezzi davvero molto significativi ed importanti che stanno mettendo seriamente in difficoltà tante famiglie. Dall’altra, però, c’è da segnalare come gli importi, tanto per gli stipendi quanto per le pensioni, siano fermi ormai da tanto, troppo tempo.
Anche l’aspetto anagrafico è estremamente importante. Per la pensione di vecchiaia ordinaria, allo stato attuale delle cose, la soglia di età da raggiungere è fissata a 67 anni di età, a cui poi vanno aggiunti i 20 di contributi. Si tratta di soglie minime e di requisiti da avere necessariamente per avere questo sussidio. In vista del nuovo anno, però, vale a dire il 2025, che è ormai alle porte, c’è una importante agevolazione riservata alle donne in pensione che è stata confermata da parte di INPS. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.
Donne in pensione, conferma importante per il 2025: di che si tratta
Tra le varie agevolazioni a cui si può avere accesso non si può non annoverare la pensione ordinaria anticipata. Ad essa si può accedere, anche nel 2025, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi per le donne. Nel caso specifico, però, andiamo a puntare i riflettori sulla cosiddetta “Opzione Donna“, che trova conferma anche per questo nuovo anno in arrivo. Andiamo a vedere nel dettaglio di che si tratta.
Per poter accedere a questa misura, infatti, servono requisiti molto specifici. Si può accedere a questa forma di pensione anticipata se si compiono 61 anni di età entro il 31 dicembre 2024 con la riduzione di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due (di conseguenza, detto in altri termini, 59 anni con due o più figli) ed almeno 35 anni di contributi versati. Ne potranno beneficiare solo alcune lavoratrici in particolar modo, e consente un calcolo solo su base contributiva.
Ne hanno diritto le Caregiver che svolgono questo ruolo da almeno 6 mesi riservato ad un parente con grave disabilità, le lavoratrici con una invalidità pari o superiore al 74% e le dipendenti di aziende in crisi o per quelle che sono state licenziate da realtà per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della situazione emergenziale aziendale presso il Ministero competente.