Per andare in pensione nel 2025 usufruendo della quota 103, andiamo a vedere quali sono i requisiti che si dovranno conoscere e rispettare.
Il tema della pensione è sempre molto delicato e difficile da affrontare per tutta una serie di motivazioni. Da una parte, infatti, ci sono coloro i quali la percepiscono e che lamentano gli importi decisamente troppo bassi per poter reggere di fronte a questo incontrollato aumento dei prezzi a cui stiamo assistendo da diverso tempo. Dall’altra parte, invece, ci sono i giovani, che la vedono come una sorta di miraggio all’orizzonte, impossibile o comunque troppo difficile da raggiungere per le attuali esigenze lavorative delle persone.
Come in molti sanno, però, esistono alcune soluzioni che permettono, però, un pensionamento anticipato a determinate condizioni. Una di queste è sicuramente la cosiddetta quota 103. Non per tutti risulta essere attraente per le prospettive economiche che garantisce, ma rappresenta comunque una occasione importante per ritirarsi dalla vita lavorativa e godersi un po’ di relax. Andiamo a vedere, però, per il nuovo anno quali sono i requisiti da tenere in considerazione.
Pensione con quota 103, che cosa sapere e quali sono i requisiti
In primo luogo bisogna sottolineare come i requisiti per la pensione anticipata ordinaria e quelli per quota 103 sono molto differenti tra di loro. Per quanto riguarda la prima, per esempio, serve avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne scendono a 41 anni e 10 mesi. Per la pensione ordinaria, invece, serve arrivare ai 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi versati. Ma come funziona, invece, per quota 103? Andiamo a vederlo e ad analizzarlo in maniera dettagliata.
Per quanto riguarda quota 103, infatti, servivano almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi per poter accedere a questa misura che consente una uscita dal mondo del lavoro in anticipo, come si può facilmente intuire, di cinque anni rispetto al periodo ordinario. Bisogna però prestare attenzione. Un pensionamento anticipato implica anche che l’assegno potrebbe essere sensibilmente più basso e, di conseguenza, bisogna fare delle accurate valutazioni in merito per evitare beffe che potrebbero essere dolorose in termini economici. Andiamo a vedere un aspetto di capitale importanza in tal senso.
Questa misura, che è stata confermata e prorogata per il 2025, prevede che ci sia un tetto relativo all’importo dell’assegno in questione fino al momento in cui si raggiunge la soglia prevista dei 67 anni. Anche questo, dunque, è un aspetto da tenere assolutamente in considerazione e da valutare con attenzione, ponderando bene il tutto.