INPS aiuta i disoccupati: cosa potranno avere nel 2025 dopo la Naspi

L’INPS ha scelto di non restare a guardare e ha voluto introdurre un aiuto importante per i disoccupati, che sarà disponibile dopo la Naspi. Ecco in cosa consiste.

Perdere il lavoro può rappresentare un problema non da poco, specialmente se si vive soli o se si ha una famiglia da mantenere e si era l’unica persona che fino a quel momento lavorava. In un periodo come quello attuale in cui la crisi riguarda praticamente tutti i settori vivere una situazione simile può però trasformarsi in un vero e proprio dramma, inutile nasconderlo, soprattutto perché c’è il rischio concreto di restare disoccupati per mesi. È anche per questo che oter ottenere un sostegno economico può essere importante.

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INPS aiuta i disoccupati: cosa potranno avere nel 2025 dopo la Naspi Associazionecest.it

L’INPS, consapevole di come si tratti di qualcosa che coinvolge un numero non indifferente di italiani, ha deciso fortunatamente di non restare a guardare. In casi simili è possibile usufruire della Naspi, fortunatamente ora non ci si ferma a questo, ma è disponibile un altro contributo che può essere provvidenziale se la fase di difficoltà dovesse durare a lungo.

Il nuovo sostegno INPS per i disoccupati dopo la NASPI

I disoccupati che si ritrovano improvvisamente a perdere il lavoro a causa della chiusura dell’azienda o per la scadenza del contratto sanno di poter richiedere la NASPI, nota anche come indennità di disoccupazione. Questa viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, con un importo che varia a seconda del tempo. Nei primi quattro mesi si riceve il 75% della retribuzione media mensile, fino a un massimo di 1.335,40 euro; dopo i quattro mesi si scende al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e 1.335,40 euro, aggiunto al 75% di 1.335,40 euro.

La durata dell’indennizzo è pari al numero di settimane che è pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, ma comunque per un periodo che non può essere più lungo di 24 mesi. Non è detto però vista la situazione attuale si riesca a trovare un altro impiego una volta scaduto questo periodo, è quindi importante sapere cosa si debba fare in questi casi. Fortunatamente niente è perduto è possibile usufruire di altri sostegni erogati dall’INPS se si è in possesso di alcuni requisiti.

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Il nuovo sostegno INPS per i disoccupati dopo la NASPI ANSA FOTO Associazionecest.it

Tra le misure disponibili c’è l’assegno di Inclusione (ADI), aiuto contro la povertà che prevede percorsi di inserimento sociale, di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Chi lo percepisce può avere al massimo 500 euro al mese, che possono poi arrivare a 780 sommando il contributo per l’affitto, con la garanzia che questi contributi siano esenti dalla tassazione Irpef. Per averlo è necessario che il richiedente sia residente in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Sono inoltre indispensabili altri requisiti:

  • reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui;
  • patrimonio immobiliare in Italia e all’estero entro i 30mila euro, ad eccezione della casa di abitazione di valore ai fini dell’imposta municipale propria (IMU) non superiore a 150.000 euro;
  • valore dell’Isee in corso di validità entro i 9.360 euro;
  • patrimonio mobiliare (ad esempio depositi, conti correnti, ecc.) come definito ai fini ISEE non superiore a 6.000 euro per i nuclei composti da un solo componente, a 8.000 euro per i nuclei composti da due componenti, a 10.000 euro per i nuclei composti da tre o più componenti (soglia aumentata di 1.000 euro per ogni figlio a partire dal terzo).
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L’assegno di inclusione è provvidenizale per tanti disoccupati – Associazionecest.it

Non si deve inoltre essere proprietari autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale per le persone con disabilità; o navi o imbarcazioni da diporto, né di auto in genere. Si deve inoltre aver adempiuto all’obbligo di istruzione per i beneficiari di età compresa tra 18 e 29 anni ed essere iscritto e frequentare percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, funzionali all’adempimento dello stesso obbligo.

A livello comunale è inoltre disponibile il bonus mamme disoccupate, che viene appunto erogato dal Comune di residenza. L’importo nel 2025 è salito a 2.037 euro da 2.020 euro circa, suddivisi in cinque rate mensili da 407,4 euro. Questo può essere richiesto entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia di un minore adottato o in affidamento preadottivo.

Da non scartare poi altre misure concesse dal governo, quali il bonus nido, l’assegno unico per i figli, il bonus nuovi nati di 1.000 euro e il bonus affitto.

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