Notizie non rassicuranti per gli automobilisti, arrivano nuovi controlli serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate. Una questione da non sottovalutare.
Una delle principale preoccupazione per gli automobilisti italiani è senza dubbio il bollo auto, la tassazione regionale che i proprietari pagano per le vetture registrate nell’Archivio nazionale veicoli (ANV) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Eppure in questo caso non si tratta del bollo e delle politiche di recupero dei crediti nei confronti degli inadempienti.
La tassazione in questione è stata in passato trascurata o ignorata dagli automobilisti, con una scarsa efficacia delle procedure di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma ora ci sono delle novità normative che portano a un inasprimento dei controlli per garantire l’osservanza delle regole. Vediamo di che cosa si tratta.
Le novità in questione riguarda la cosiddetta ecotassa, introdotta ormai diversi anni fa per incentivare comportamenti più ecosostenibili e al tempo stesso penalizzare l’uso di veicoli considerati troppo inquinanti.
Questa imposta si applica alle auto di categoria M1, cioè a quelle che hanno un massimo di otto passeggeri compreso il conducente. In particolare le vetture che oltrepassano la soglia di 160 g/km di emissioni di CO2 (anidride carbonica). Le somme da pagare non sono basse e variano a seconda delle emissioni prodotte. Si parte da 1.100 euro, fino a 2.500 euro per le auto più inquinanti. L’importo va pagato una tantum all’immatricolazione della vettura, nuovo o usato, importato da altri Paesi dell’Unione Europea.
Le novità del 2025 coinvolgono in particolare i veicoli importati usati, con verifiche dell’ecotassa più accurate. Ciò però a suscitato diverse polemiche perché i controlli interessano soprattutto i veicoli che provengono dall’estero e non quelli che già circolano sul territorio nazionale. Si tratta di una disparita di trattamento che non è piaciuta agli operatori del settore e legali, che hanno individuato una violazione del principio di non discriminazione stabilito dall’Unione Europea.
Quindi si prospettano nuove procedure per gli importatori e nuovi costi aggiuntivi per i consumatori che dovranno versare l’una tantum. Non a caso l’Agenzia delle Entrate ha iniziato una campagna di verifiche dei pagamenti soprattutto verso i veicoli più inquinanti e di alta cilindrata. Chi non versa l’ecotassa rischia sanzioni amministrative e interessi di mora da pagare.
Quest’imposta è stata criticata da molte parte perché punire l’acquisto di veicoli più inquinanti per stimolare il mercato di modelli a basso impatto ambientale è un onere eccessivo per chi non ha le disponibilità economiche per comprare auto nuove meno inquinanti. Più efficaci gli incentivi all’acquisto, che le misure coercitive.
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