Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini, capolavoro inedito di Caravaggio, esposto per la prima volta a Palazzo Barberini dal 23 novembre 2024 al 23 febbraio 2025. Un evento storico che celebra l’arte e la storia italiana.
Caravaggio, maestro del chiaroscuro e della rappresentazione realistica, sorprende ancora con uno dei suoi capolavori più enigmatici: il Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini. L’opera, mai esposta al pubblico fino ad oggi, sarà finalmente visibile nella Sala Paesaggi di Palazzo Barberini dal 23 novembre 2024 al 23 febbraio 2025, in un evento straordinario intitolato Caravaggio. Il ritratto svelato.
Questa mostra rappresenta un evento di portata storica, grazie a un prezioso prestito dalla collezione privata dove l’opera è custodita dagli anni ’60. Per anni conosciuta solo da una manciata di esperti, questa straordinaria rappresentazione di Maffeo Barberini, futuro cardinale e papa Urbano VIII, ritorna simbolicamente nella dimora della sua famiglia, permettendo al pubblico di ammirare la maestria di Caravaggio in uno dei suoi rarissimi ritratti.
Un’opera mai vista prima
Il Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini non è un dipinto ritrovato, ma un’opera nota agli studiosi da decenni. Tuttavia, fino ad oggi, solo pochi specialisti avevano avuto il privilegio di osservarla da vicino. “È il dipinto di Caravaggio che tutti volevano vedere”, ha dichiarato Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica e curatore della mostra insieme a Paola Nicita. “Non è mai stato prestato o esposto, né è stato oggetto di mostre. Un evento epocale”.
Anche Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Solo Salomon poteva riportare Maffeo Barberini a casa. Questa è un’occasione unica per celebrare un’opera che combina arte e storia in modo ineguagliabile”.
L’opera e i suoi dettagli affascinanti
Realizzato intorno al 1598, il ritratto rappresenta Maffeo Barberini nei suoi trent’anni, indossando un abito talare verde con una veste bianca plissettata e una berretta scura. Il dipinto cattura la figura del giovane ecclesiastico con una potenza espressiva tipica di Caravaggio: lo sguardo penetrante e la posa dinamica suggeriscono autorità e carisma.
Gli elementi visivi, come il rotolo di documenti appoggiato alla poltrona, l’uso magistrale del contrasto tra luce e ombra e le linee diagonali che attraversano la composizione, riflettono chiaramente l’autografia di Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio.
Oltre alla bellezza dell’opera, la mostra rappresenta un’occasione per gli studiosi di risolvere alcuni misteri, tra cui la datazione precisa e la provenienza del dipinto.
Un pezzo raro nella produzione di Caravaggio
I ritratti attribuiti a Caravaggio sono estremamente rari, e molti di essi sono andati perduti o non sono mai stati identificati. Questo rende il Ritratto di Maffeo Barberini un’opera di inestimabile valore artistico e storico. Secondo le ricerche, esiste anche un altro ritratto del Barberini attribuito a Caravaggio, ma la sua ubicazione e autenticità restano incerte.
La scelta di esporre questo ritratto a Palazzo Barberini è particolarmente significativa. Maffeo Barberini, che divenne papa Urbano VIII, apparteneva a una delle famiglie più influenti del panorama politico e culturale del XVII secolo. Il ritorno simbolico del suo ritratto nella dimora di famiglia arricchisce il significato dell’esposizione, creando un legame tra passato e presente, tra l’arte di Caravaggio e la storia italiana.
L’esposizione del Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini non è solo un’opportunità per ammirare un’opera mai vista prima, ma un’occasione per immergersi nell’arte, nella storia e nella complessità di uno dei più grandi maestri della pittura. Caravaggio. Il ritratto svelato promette di essere uno degli eventi artistici più significativi degli ultimi anni, un’esperienza che permetterà ai visitatori di esplorare da vicino il genio e la sensibilità di Caravaggio.
